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Channel: Gruppo "COLTIVARE CONDIVIDENDO"
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SCAMBIO SEMENTI ANTICHE..

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SI STA CONCLUDENDO UNA GIORNATA DAVVERO MOLTO INTENSA PER IL GRUPPO COLTIVARE CONDIVIDENDO.
UNA DOMENICA CONTRADDISTINTA DALLA PRESENZA DELLA "MOSTRA DELLE SEMENTI ANTICHE" ALLA RIUSCITISSIMA 3° EDIZIONE DELLA FESTA DELLA FRAGOLA BIOLOGICA A PADERNO DI SAN GREGORIO NELLE ALPI (BL) ..MA ANCHE DA UN ENNESIMA GRANDINATA CHE HA COLPITO GRAN PARTE DEL FELTRINO (per consigli sul cosa fare in caso di grandine cliccare qui)

DURANTE LA MOSTRA DELLE SEMENTI ABBIAMO AVUTO MODO DI PARLARE CON ALCUNE PERSONE CHE CI SONO VENUTE A TROVARE SUL SIGNIFICATO DI QUELLA MOSTRA.. DI QUELL' INSIEME DI DECINE E DECINE DI VARIETA' DI FAGIOLI, MAIS, CEREALI, LEGUMINOSE, INSALATE ECC.. SUL FATTO CHE QUELL'INSIEME DI VASETTI RENDE VISIBILE E CREA LA CONSAPEVOLEZZA CHE VIVIAMO IN UN TERRITORIO RICCO DI BIODIVERSITA'.. SPARITA ALTROVE (PER LO PIÙ A CAUSA DELL'AGRICOLTURA INTENSIVA)
UNA MOSTRA CHE E' ANCHE MOMENTO DI STIMOLO PER AUTO PRODUTTORI E PICCOLI PRODUTTORI..DI USARE SEMENTI ANTICHE E LOCALI NEI LORO CAMPI E ORTI, TANTO PIÙ CHE QUESTE VARIETA' SON MOLTO BUONE, DI OTTIMA QUALITA' E ANCHE MOLTO MOLTO RICERCATE E RICHIESTE

NON ABBIAMO POTUTA FARE A MENO DI RIPERCORRERE CON LA MENTE COME SI E' CONCRETIZZATA LA MOSTRA DELLE SEMENTI ANTICHE, DI QUANTE STORIE E RELAZIONI SI LEGHINO A QUELLE SEMENTI.
SON PASSATI QUASI 4 ANNI DA QUANDO ABBIAMO DECISO DI PRENDERE UN BANCHETTO, LE POCHE SEMENTI CHE AVEVAMO IN CASA E DI GIRARE PER PIAZZE, FIERE, FESTE, LUOGHI DI QUASI TUTTI I COMUNI BELLUNESI. SIAMO ANDATI A INCONTRARE LE PERSONE.. A CONOSCERE PEZZI DI QUESTA NOSTRA TERRA..

IN ALCUNI COMUNI NON E' STATO FACILE VINCERE LA DIFFIDENZA.. E QUANDO CI DICEVANO "VOI DI FAGIOLI NON CAPITE NULLA" NOI ABBIAMO SEMPRE RIBADITO CHE E' VERO.. NOI NON CAPIAMO NULLA, MA CHE ERAVAMO LÌ..CHE SIAMO SEMPRE LI' (OVUNQUE SIA QUAL LÌ) DESIDEROSI DI CAPIRE.. DI IMPARARE.. DI CONOSCERE

E GIRO DOPO GIRO, ANCHE I "VECCHI CONTADINI" SON ARRIVATI COL LORO SACCHETTINO DI SEMENTI, CON IL LORO CARICO DI RACCONTI.. NOTIZIE..STORIE.. DI PASSIONE..
CI CONSEGNAVANO PARTE DEL LORO PREZIOSO TESORO.. TESOSO CHE NOI ABBIAMO SEMPRE CONSERVATO, RIPRODOTTO E RIDISTRIBUITO CON CURA.. ED E' STATA UNA IMMENSA SODDISFAZIONE RIPORTARE (AD APRILE 2012) IL FAGIOLO BONEL BASSO (O FASOL DELL'OIO) A FONZASO.. CHE IN TANTI RICORDAVANO MA CHE NESSUNO PIÙ AVEVA

SIAMO CONSAPEVOLI CHE E' PER TUTTI NOI UN GRANDE, IMMENSO IMPEGNO QUELLO CHE CI SIAMO ASSUNTI PRENDENDO QUELLE SEMENTI ANTICHE.. PERCHÈ NEI VASETTI DELLA MOSTRA NON CI SONO SOLO SEMENTI MA C'È UN QUALCOSA IN PIÙ.. C'È UN PERCORSO CONDIVISO, C'È UNA FIDUCIA, C'È UNA RELAZIONE COSTRUITA PASSO DOPO PASSO

E CI PIANGE IL CUORE QUANDO CI TROVIAMO DINNANZI QUALCHE PERSONAGGIO CHE.. SENTEnDO CHE NOI LE SEMENTI LE DONIAMO PER STIMOLARE L'AUTO PRODUZIONE E LA DIFFUSIONE DELLE SEMENTI ANTICHE.. E' COLTO DA UN TIPICO "RAPTUS DA SUPER MERCATO" DA UN DESIDERIO IRREFRENABILE DI ARRAFFARE SENZA CHIEDERSI MINIMAMENTE CHE CARATTERISTICHE, CHE ESIGENZE, CHE TIPICITA', CHE STORIA HA QUEL SEME CHE DESIDERA SOLO INFILARSI IN TASCA

..MA E' OVVIO CHE IN QUELLE TASCHE LE SEMENTI DELLA MOSTRA NO FINIRANNO MAI... 

UN PREZIOSO CONSIGLIO DI ENZO NASTATI SULLA QUESTIONE AFIDI

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QUALCHE SETTIMANA FA ABBIAMO AVUTO LA GRANDE FORTUNA DI POTER OSPITARE ENZO NASTATI.. 
RENDEREMO LA VISITA IL 30 SETTEMBRE QUANDO CI RECHEREMO A A CODROIPO IN OCCASIONE DI UNA GIORNATA DEDICATA ALLE SEMENTI ANTICHE.
CIO' CI FA DAVVERO MOLTO MOLTO PIACERE (il confrontarsi, il condividere conoscenze, esperienze, saperi e il sentire è fondamentale), COME DEL RESTO IL POTER RIPORTARE NEL NOSTRO BLOG QUESTO RPEZIOSO CONSIGLIO CHE CI HA DATO SULLA QUESTIONE AFIDI...

UN GRAZIE SENTITO AD ENZO!!!

Ai cari amici di coltivare condividendo. La mia esperienza "con gli afidi" mi ha portato ad alcune riflessioni che vorrei condividere. L'afide parassitizza la pianta perchè ne vuole succhiare la linfa e questo perchè la linfa è diventata più ricca di sostanze zuccherine. Il problema non è qundi l'afide, ma la modificazione avvenuta nella linfa della pianta. Questa modificazione avviene per due-tre motivi principali: troppo secco, troppo bagnato, troppo concimato. Si tratta quindi di operare regolando le adacquature e poi, soprattutto sulle leguminose che sono piante "risparmiatrici", concimare molto poco (meglio niente per le piante basse) con compost ben maturo, ossia che ha superato la fase della presenza del lombrico (circa 8-9 mesi a seconda delle componenti e del clima).
Vi sono altri due sistemi per contenere gli afidi (da me ampiamente sperimentati).
Il primo consiste nell'irrorare sulle piante di fagioli del macerato di ortica di 3 gg quando la pianta è alla quarta foglia. Questo agisce molto bene come preventivo. Il secondo è di seminare a spaglio sotto le piante di fagiolo delle carote. Chiaramente le carote saranno calpestate e maltrattate, ma lo scopo non è quello di produrle e raccoglierle, ma di usufruire del beneficio della loro consociazione con i nostri fagioli (soprattutto per quelli alti).
Per le virosi il problema è molto più articolato. Innanzi tutto il virus è un "qualcosa"di inorganico (non ha vita in sé) e utilizza la vita (il DNA) della pianta ospite per riprodursi. Siamo quindi dinnanzi a qualcosa che è un assurdo dal punto di vista biologico. Tanto assurdo che esiste! Quali ne sono la cause? Qui bisogna essere molto spregiudicati, cosa d'altronde necessaria dato che le virosi sono incurabili (al virus il rame fa più o meno "un baffo", agisce invece - come biocida- sull'insetto o altro che sia - vettore del virus). Da dove vengono i virus? come si "muovono"? perchè? quali sono le cause scatenanti? Ecco, la spregiudicatezza dice che i virus sono materializzazioni dei pensieri materialistici degli uomini (ora vediamo quanti continuano a leggere) e quindi si possono contrastare cambiando modo di pensare! Irreale? forse! funziona? si!
Se ci sarà interesse postremo sviluppare questi pensieri (non materialistici).
Buon seme a tutti
Enzo Nastati

LEGGE EUROPEA SULLE SEMENTI ANTICHE.. NOI DISUBBEDIAMO !!!

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LEGGE EUROPEA SULLE SEMENTI ANTICHE...
.. NOI DISUBBEDIAMO !!!

ABBIAMO LETTO IN QUESTI GIORNI ALCUNI ARTICOLI CHE CI INFORMANO DELLA RECENTE SEMENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SULLA QUESTIONE "SEMENTI TRADIZIONALI" (ANTICHE)

SIAMO CONSAPEVILO CHE TALE SENTENZA RIGUARDA LA COMMERCIALIZZAZIONE DI TALI SEMENTI E QUINDI CI TOCCA MARGINALMENTE DATO CHE NOI LE SEMENTI LE SCAMBIAMO E LE RAGALIAMO.. NON FACCIAMO ALCUNA FORMA DI COMMERCIO.. MA LA SENSAZIONE CHE TALE SENTENZA CI DA E' QUELLA DI OSTACOLARE, LIMITARE E CERCARE DI METTERE AL BANDO LE SEMENTI ANTICHE PER SPALANCARE LE PORTE AI FAMIGERATI OGM O COMUNQUE A UN CONTROLLO SULLE SEMENTI DELLE POCHE MULTINAZIONALI

OVVIAMENTE CI RIBELLIAMO A TUTTO CIO' !!!!!!!!!!!!!!!

LANCIAMO UN APPELLO ALLA MOBILITAZIONE E CON OGNI PROBABILITA' NE PARLEREMO A UN INCONTRO RPEVISTO PER SABATO11 AGOSTO ALLA SKASERA (tra Tomo e Porcen) .. A BREVE INFORMAZIONI PIÙ DETTAGLIATE

SI SEGUITO UN BEL ARTICOLO AL RIGUARDO DI RESET (rete di salvaguardia del territorio) per vedere il loro sito cliccare qui

Addio sapori antichi: L’UE mette al bando le sementi tradizionali

In una sentenza del 12 Luglio, la Corte di Giustizia dell’ Unione Europea, ha confermato il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano state iscritte nel catalogo ufficiale europeo. E’ la sconfitta delle associazioni volontarie impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, l’unica alternativa che avevamo a sementi inustriali ed OGM.

Le sementi tradizionali sono il risultato di millenni di selezione derivati dall’esperienza agricola umana, un tesoro che si è conservato nei secoli protetto dagli agricoltori; queste sementi riassumono in sé la memoria storica e biologica dell’agricoltura e racchiudono un patrimonio genetico molto vasto che determina la biodiversità dei prodotti agricoli. Dal 1998 però è in vigore una direttiva comunitaria europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere vietandolo agli agricoltori, in questo modo ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato improvvisamente un reato. L’intero mercato mondiale delle sementi è oggi quasi totalmente gestito da sette aziende multinazionali che detengono i brevetti e che si occupano contemporaneamente (e paradossalmente) della produzione di sementi, veleni per l’agricoltura e OGM. Come si è arrivato a questo? Considerando che l’iter per registrare un nuovo semente richiede circa 12-15 anni di lavoro e costare fino a 1 milione di euro, è semplice capire che parliamo di capitali di cui può disporre solo una grande azienda e non un piccolo agricoltore. Negli ultimi anni un progetto di recupero delle tradizioni culturali rurali, diverse associazioni di Seed Salvers (salvatore di semi) si erano impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, salvandole dall’estinzione e coltivandole in orti su piccola scala. Il pregio di queste varietà di semi deriva dall’elevato valore nutritivo dei prodotti che producono e dal loro facile adattamento all’agricoltura eco-compatibile.

La sentenza del 12 luglio della Corte di Giustizia europea, arriva in risposta ad una controversia tra due imprese francesi, l’associazione no-profit Kokopelli e un produttore di sementi Graines Baumaux sas. La Graines Baumaux sas aveva denunciato la Kokopelli accusandola di commercializzare sementi non iscritte nei cataloghi ufficiali; le sementi in questione sono di varietà arcaiche. Inizialmente la Corte di Giustizia aveva sentenziato che: “L’assenza di una semente dal catalogo non è indice del fatto che non sia “buona”, perché le norme che ne regolano l’iscrizione non riguardano alla futura la salubrità delle piante, ma a logiche commerciali.”nel caso specifico la commercializzazione di varietà arcaiche rientrava nella deroga prevista dalla direttiva 2009/145/CE, assolvendo di fatto la Kokopelli. Ma il 12 Luglio, a seguito del ricorso della gigante Graines Baumaux sas la Corte ribalta il verdetto e sancisce :‘’l’obbligo d’ iscrizione ufficiale di una varietà vegetale per la sua commercializzazione, così come previsto dalle direttive sementiere, non viola i principi del libero esercizio di un’attività economica e della libera circolazione delle merci, e nemmeno interferisce con gli impegni presi per la tutela delle risorse fitogenetiche.’’ La”Graines Baumaux” ha chiesto ai giudici francesi di imporre a Kokopelli di pagare 100 mila euro per danni e inoltre – esplicitamente –”la cessazione di tutte le attività dell’associazione”, pericolosa per il business. La Corte europea ha motivato e giustificato il suo verdetto a favore della Graines Baumaux sostenendo che il divieto del commercio delle sementi antiche e tradizionali ha l’obbiettivo di ottenere ‘’una accresciuta produttività agricola’’ come se l’Europa fosse affollata di popolazioni malnutrite, bisognose di aumentare le loro rese alimentari.
Si dimostra soddisfatta l’Assosementi (associazione italiana dell’industria sementaria); di fatto però, non si può che prendere atto che con questa sentenza si mettono fuorilegge tutte le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali – alcune anche Italiane – che commettono il ‘’crimine’’ di preservare e distribuire a chi le chiede sementi fuori del catalogo ufficiale.

A dire il vero, la Corte di Giustizia ha preso la sua decisione contrariamente al suo Avvocato Generale che, nella memoria depositata il 19 maggio precedente, rilevava che ‘’la registrazione obbligatoria di tutte le sementi nel catalogo ufficiale era una misura sproporzionata e violava i principi della libertà di esercizio dell’attività economica, della non-discriminazione e della libera circolazione delle merci’’. Violando praticamente uno dei tre dogmi del liberismo. La sconfitta Kokopelli, secondo questo principio si chiede: ‘’Perchè non esiste un registro ufficiale dei bulloni e delle viti? Forse perchè non c’è una Monsanto della minuteria metallica. Sottomettere le sementi ad una procedura del genere, che esiste ed è giustificata per i medicinali e i pesticidi, ha evidentemente il solo scopo di eliminare alla lunga le varietà di dominio pubblico, e quindi liberamente riproducibili, per lasciare in campo solo quelle brevettabili’’.




GIRONZOLANDO NELL' ORTO

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Anche in un anno non certo facile per la coltivazione, come si sta rivelando questo 2012 (per fortuna che in questi ultimi giorni, almneo qui, non mancano le piogge).. prosegue il "lavoro" di mappatura delle varietà antiche 

Si sono già raccolte sia le "badane bonorive"(borlotto alto precoce) che alcune varietà di "tegolina" (bisbolada e di Erto) Buoni anche i "racoclti" di "bianchet" (fagiolo basso che si raccoglie seccoin 60-70 giorni)I raccolti non sono stati abbondanti (anzi) ma qualcosa si è raccolto..
badane bonorive (borlotto precoce)

Vista l'annata non ottima per i fagioli, consigliamo di tenere la semente solo di quelle piante che non hanno palesato virosi A breve dedicheremo un post e una giornata proprio alla selezione della semente


Ottimi risultati li stanno invece dando i pomodori di varietà antiche che da qualche anno stiamo riproducendo e distribuendo
  











Ricordiamo che anche in questa stagione è possibile, anzi consigliabile seminare e piantare nel nostro orto.. per qualche indicazione e consiglio visitare questo blog (cliccare qui)

Vi ricordiamo inoltre che saremo presenti a Cadore Natura domenica prossima
Cadore Natura, il mercato dei prodotti biologici e                 tradizionali della provincia di Belluno

Cadore Natura - domenica 12 agosto 2012

Appuntamento ormai consolidato per l’estate di Calalzo, "Cadore Natura"
 ogni anno anima di banchetti il centro del paese, in un’atmosfera di festa.
 Protagoniste sono le piccole aziende biologiche venete e quelle tradizionali 
della provincia di Belluno che presentano un prodotto il quale, oltre a dare 
garanzia di qualità, rintracciabilità e salubrità, racconta un territorio, 
una cultura e un metodo di produzione. È un’occasione per migliorare 
la conoscenza delle risorse locali, di avvicinare il produttore all’acquirente,
 di promuovere un’economia sostenibile; non mancheranno momenti culturali,
 di degustazione e di approfondimento sui temi dell’agricoltura. 
L'Aiab Veneto, per una maggiore garanzia nell’organizzazione dei 
mercatini, prevede il controllo in loco della certificazione delle 
aziende biologiche e in collaborazione con il comune cerca di 
ridurre al minimo l’impatto ambientale non utilizzando materiale 
plastico e non servendo acque minerali in bottiglia, in coerenza 
con la campagna "Acqua bene comune".

EVENTI

Incontri pomeridiani (dalle ore 17, in Piazza IV novembre):

"Cerchiamo il pelo nell’uovo"

L’esperienza di un allevamento biologico di galline ovaiole
Relatore: Sergio Pascolo, Titolare dell’azienda biologica Pascolo


"I semi di oggi per l’agricoltura sostenibile di domani"

Relatore: Tiziano Fantinel, Associazione Coltivare Condividendo e DolomitiBio
 

SEMI'NO CLANDESTINO.. O SÈMINO CLANDESTINO ???

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TUTELIAMO LA BIODIVERSITA' E LE SEMENTI ANTICHE

In questi giorni si sta parlando davvero molto di “sementi”. A stimolare il dibattito una sentenza della Corte Europea di Giustizia che, chiamata e dirimere una controversia commerciale tra due ditte sementiere francesi ha ribadito una serie di “principi”, “priorità” e “vincoli” che evidenziano quale sia la “visione agricola” della legislazione europea.

fagiolo FUMOLET
Tale sentenza (del 12 luglio scorso) ha fatto scaturire i commenti e le prese di posizione più disparate. Qualcuno le ha attribuito la messa al bando delle sementi antiche, altri parlano di “una riconferma di quanto già previsto”..

Noi, consapevoli del fatto che essa tocca marginalmente il nostro operare, dato che le sementi non le commercializziamo, ma le riproduciamo, scambiamo e regaliamo, abbiamo comunque letto nella sentenza della Corte di Giustizia europea un ribadire concetti, impostazioni e visioni che ci piacciono davvero poco.

Rileviamo che sempre più spesso leggi, normative, sentenze (sia a livello nazionale, europeo o di organismi mondiali) limitano sempre più l' utilizzo, la commercializzazione e la diffusione delle sementi antiche..(ma anche lavorazioni, tecniche e metodologie produttive e di auto produzione.. non industriali)

Nella sentenza europea leggiamo ad esempio che la politica agricola europea deve essere finalizzata al “massimo profitto” e che le sementi devono essere registrate in un apposito registro europeo La registrazione costa tempo, denaro e richiede che le varietà registrate soddisfino a precisi criteri di stabilità, distinzione e omogeneità. (caratteristiche che le varietà antiche non hanno)

Da ciò si può intuire che le migliaia di varietà locali che per secoli hanno nutrito, reso uniche e particolari le nostre pietanze, caratterizzato il nostro territorio rischiano di essere..passo dopo passo considerate “fuori legge”.. “clandestine

Leggi e sentenze che espropriano contadini, piccoli produttori, cittadino di fare ciò che da sempre si è fatto.. riprodurre, conservare e distribuire le sementi antiche.. le sementi dei nostri padri..dei nostri avi..

Ciò favorisce esclusivamente le 7 multinazionali che controllano già il 75% del mercato delle sementi.. (e che si occupano contemporaneamente della produzione di sementi, veleni per l’agricoltura e OGM)

Noi che crediamo in un agricoltura, in un coltivare, auto produrre.. sano, sostenibile, rispettoso di ambiente, salute, paesaggio, territorio e relazioni (e non finalizzato quindi al mero “massimo profitto”) ci opponiamo con forza a questo andazzo. Consapevoli che, soprattutto in realtà e situazioni come la nostra, il solo profitto è sinonimo di un agricoltura intensiva, di speculazioni che arricchiscono solo i soliti noti.. di devastazione, inquinamento e avvelenamento.. di impoverimento del substrato (basti pensare che le Nazioni Unite ci hanno ricordato che la Pianura Padana, a causa della monocultura intensiva del mais è a rischio desertificazione)

Crediamo invece in una ruralità basata sulle varietà antiche e locali.. che non richiedono grosse concimazioni e trattamenti chimici, adattandosi benissimo a un agricoltura biologica.. varietà che rendono “tipica” e unica tale agricoltura, che la legano al territorio e a un turismo sostenibile
Coltivazioni non energivore che, grazie alla biodiversità e alla policoltura riescono a fornire produzioni anche in anni dal clima mutevole come lo è questo 2012 (e pensiamo, temiamo che il futuro avrà questo andamento)

Abbiamo pertanto deciso, sia per discutere di queste questioni che di palesare il nostro profondo dissenso verso una politica agricola europea che ostacola il “piccolo” e la tipicità favorendo le multinazionali e l'omologazione
.. di organizzare un momento di dialogo, riflessione ma anche di “disobbedienza civile..

Infatti sabato 11 agosto, con inizio alle ore 15 presso la Skasera (tra Porcen e Tomo.. vicino a Feltre BL) si terrà “SEMINO CLANDESTINO” ..

Un pomeriggio dedicato alla visita all'orto comune dei ragazzi della Skasera e semina “disobbediente” di sementi e piantine di varietà antiche

Poi, vicino alla mostra delle sementi antiche e locali, discuteremo della agricoltura che desideriamo e di quella che contestiamo (troverà spazio anche la campagna promossa da Rete Semi Rurali “Campagna per il riconoscimento del diritto dei contadini alla selezione e commercializzazione dei semi di varietà da conservazione” )

Ampio spazio per proposte, suggerimenti, costruzione di iniziative e laboratori vari

Crediamo sia molto importante il costruire dal basso, molto pratico, concreto e diretto.. sensibilizzando, condividendo conoscenze, saperi, metodi.. consapevoli che amare la propria Terra significa anche difenderla da imposizioni calate dall'alto

Non mancheremo di ribadire che è indispensabile si curare bene il proprio orto.. ma è vitale alzare anche la schiena e saper volgere il nostro sguardo all'orizzonte.. del resto la Terra che ci ospita è il nostro orto.. condiviso..

UNA PROPOSTA "VITALE" PER LA NOSTRA VALLATA.. IL BIO DISTRETTO

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UNA PROPOSTA SOSTENIBILE: IL BIODISTERETTO

Un bel “filo” di speranza, proposta.. di “sostenibilità ha legato in questo fine settimana feltrino e cadore
Infatti, sabato a Tomo (comune di Feltre) si è tenuta una riuscitissima iniziativa organizzata da Coltivare Condividendo e dai ragazzi della Skasera. Oltre a visitare l'orto comune e a osservare in campo problemi e successi in un annata decisamente particolare, è stato compiuto un atto di disobbedienza civile contro la politica della Comunità Europea che penalizza sempre più sementi antiche e coltivazioni tradizionali favorendo l'agroindustria e le grosse multinazionali
Ma si è soprattutto dato vita a un fruttuoso dibattito stimolato anche dalla presenza del neo assessore all' agricoltura del Comune di Feltre Valter Bonan

Un dibattito molto vivo e partecipato che ha visto seduti fianco a fianco “vecchi” padri del biologico bellunese (es Toni Vago) e giovanissimi coltivatori, appassionati e piccoli auto produttori locali e non solo

E' emersa con forza l'esigenza di puntare su un agricoltura sostenibile, rispettosa di ambiente, territorio, biodiversità, paesaggio, salute. Incentrata su varietà locali e tecniche di coltivazione biologiche.. un qualcosa di fondamentale è un valore aggiunto per la nostra zona. Un agire che si interseca e aumenta le potenzialità di turismo e artigianato sostenibili, che crea lavoro di qualità e induce ad investire nella cura della nostro territorio, della identità, del paesaggio tipico della Valbelluna.

Un agricoltura che guarda al futuro, alla cosidetta green economy e che si differenza da un agroindustria impattante e zeppa di pesticidi, concimi e diserbanti dall'indubbio impatto ambientale. Un agricoltura, quella sostenibile, che ha a cuore la fertilità del suolo, il paesaggio..la salute. Che rende uniche le produzioni locali e non è costretta a dipendere dalle fluttuazioni delle borse mondiali. Un agricoltura che informa e costruisce consapevolezza, relazioni tra chi produce e chi acquista, che fuga ogni ambiguità e si basa su chiarezza e fiducia. L’agricoltura che accompagna ogni cittadino cosciente.

Lo stesso spirito ha contraddistinto la giornata di domenica a Calalzo di Cadore dove, grazie all'energia e alla determinazione di Daniela De Martin e del GAS “el ceston” si è tenuta la 7° edizione di “Cadore Natura”
Decine i banchetti presenti e migliaia le persona accorse Uno scenario sicuramente diverso da quello feltrino ma pervaso dallo stesso spirito e dallo stesso amore per questa nostra Terra, dallo stesso desiderio di proporre e costruire assieme

Due momenti in cui tante conoscenze, esperienze, saperi, metodi e desideri si sono incontrati e hanno dialogato.. hanno proposto Momenti in cui non si sono sentiti piagnistei e scoramenti, lamentazioni e rassegnazioni.. ma contraddistinti da proposte alte.. in cui più e più volte si è parlato di “bio distretto” di “distretto del biologico” da costruire passo dopo passo in questa nostra valle (partendo da alcune coltivazioni magari tipiche)
Un progetto a lungo termine ma che va costruito da subito con iniziative molto concrete e dirette

Queste due giornate ci lasciano tante belle sensazioni ed energia ma anche una “impegno” importante.. la consapevolezza che se per davvero amiamo questa nostra terra e crediamo nei nostri sogni e desideri..ora dobbiamo concretizzare questo nostro obiettivo Iniziando a contattare e coinvolgere tutti coloro che credono in questo obiettivo (associazioni, gruppi, singoli cittadini..) a stimolare, non solo il Comune di Feltre, ma anche gli altri Comuni, il Parco delle Dolomiti Bellunesi, la Scuola Agraria e tutti coloro che possono, devono essere coinvolti in questo cammino condiviso (che non riguarda solo l'agricoltura ma anche turismo, cultura, attività sociali ecc..)

Ci piace concludere queste poche righe con una frase di uno dei giovanissimi ragazzi della Skasera...

ogni giorno sento di gente che ama la nostra terra e lo fa urlando slogan e frasi fatte Ma poi son solo capaci di lamentarsi e piangersi addosso, di auspicare due euro di elemosina da qualche fondo o che qualche “imprenditore” venga qui a devastare il paesaggio spianando e scavando per piantare viti o meleti..
Io voglio invece dare dignità a me stesso e a questo luogo consentendole di esprimere appieno le sue potenzialità e tipicità.. voglio essere io..vogliamo essere noi i padroni del nostro domani.. non delegando a questo o quel onorevole ma impegnandoci in prima persona.. lavorando assieme”...

EMERGENZA FAGIOLI.. E' IMPORTANTE AGIRE..

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COSE' È CAPITATO QUEST'ANNO AI NOSTRI FAGIOLI??
VIROSI DEL FAGIOLO (mosaico comune)

Come stanno i tuoi fagioli quest'anno?
..questa è sicuramente una delle domande più comuni in questa calda estate..
..una domanda a cui segue spesso uno scuotere sconsolato del capo..

..ma cosa è accaduto ai nostri fagioli quest'anno?
Ce lo siamo chiesti anche noi..e abbiamo deciso di girare la domanda a tecnici ed esperti. Mettendo a frutto le tante conoscenze, contatti, relazioni acquisite nel tempo sia dal Gruppo Coltivare Condividendo che dall'associazione Dolomiti bio. Due realtà che credono in un agricoltura sana, sostenibile, biologica basata su biodiversità e coltivazioni tipiche ma anche e soprattutto sulle relazioni e la condivisione

Le risposte che abbiamo ottenuto sono state univoche.. ècolpa di una virosi del fagiolo.. il mosaico comune.. Quindi non è colpa del clima anomalo (che ha tuttalpiù contribuito), ma di un qualcosa che da tempo minaccia le nostre coltivazioni e che quest'anno ha avuto un accelerazione improvvisa quanto letale

La malattia si è manifestata in vari modi: foglie deformate, più piccole del solito, con decolorazioni che ricordano le tessere di un mosaico; nanismo della pianta; aspetto cespuglioso; accartocciamento e bollosità delle foglie. Le piante ammalate possono rimanere vive ma essere improduttive, possono velocemente deperire fino a seccare (caso non raro quest’anno), oppure possono tollerare la presenza del virus ed essere più o meno produttive.
Ma quale è la causa principale di diffusione di questo virus? Il virus si propaga da un anno all’altro attraverso la semente infettata, il più delle volte raccolta inconsapevolmente dai coltivatori da piante ammalate che non hanno saputo riconoscere come tali.
Infatti, spesso il seme non manifesta anomalie rispetto alle caratteristiche ritenute normali ed è questo che inganna quei coltivatori che selezionano la semente da usare l’anno che verrà solo considerando le caratteristiche estetiche del seme sgranato e non anche lo stato di salute della pianta-madre. La riproduzione ripetuta di piante nate da semi malati porta ad un progressivo decadimento genetico delle coltivazioni che, di anno in anno, perdono vigore e produttività. (già nel 2011 la situazione era evidente sul fagiolo di Lamon, e tutti ne abbiamo sottostimato la rapidità di diffusione)

Ad aumentare la diffusione del virus ha contribuito in maniera decisiva una massiccia presenza di afidi che quest'anno hanno sviluppato dense colonie sulle coltivazioni e poi, disperdendosi di orto in orto, hanno trasmesso la malattia a numerose piante che prima erano sane, incrementando in modo significativo la percentuale di piante di fagiolo infette. E’ cosa ben nota che l’afide sia il più potente vettore della virosi del Mosaico Comune del fagiolo e quest’anno ha impartito un’accelerazione alla diffusione della virosi che già, nella trasmissione per seme, era esponenziale

Ma arrivati a questo punto..che facciamo? Come detto una delle prerogative sia di Dolomiti bio che di Coltivare Condividendo è quello di informare..di condividere conoscenze e creare consapevolezza. Pertanto riteniamo indispensabile infrangere il silenzio che avvolge la questione e avviare una azione informativa (usando mail, volantini, conferenze, contatti personali ecc..) affinchè si sappia e si abbia coscienza della situazione molto critica. Stiamo già diffondendo una serie di relazioni tecniche e di consigli di esperti da noi contattati. Porteremo e diffonderemo il più possibile materiale informativo e dei volantini creati ad hoc in fiere, mercati, mostre Chiediamo la collaborazione di tutti in questa azione informativa !!!
Tra le azioni molto concrete e pratiche da fare, c'è innanzitutto l' avere cura delle sementi che abbiamo accantonato. (è indispensabile riprendere l'antica abitudine di accantonare la semente, due o tre volte superiore a quella che usiamo di solito)
Molto importante anche andare in campo e segnare tutte quelle piante che non manifestano i sintomi della virosi (anche se cio' nn significa che siano sane) Le proteggeremo poi dagli attacchi degli afidi (con tecniche biologiche) e preleveremo solo e unicamente da quelle piante sane i semi che useremo negli anni a venire
E' importante non prelevare semente da piante malate (come detto il virus dimora nella semente e rischiamo di accantonare semente infetta)

Siamo consapevoli che per le varietà di fagiolo più diffuse e utilizzate da professionisti è ipotizzabile e auspicabile si pensi a un progetto di “pulitura della semente” (cosa che fu fatta nel 1997 quando coltivatori e Regione Veneto iniziarono un impegnativo programma di risanamento della semente, concretizzatasi dopo alcuni anni nella produzione di popolazione di sementi-virus esenti consegnata ai coltivatori.
Purtroppo è mancato un approccio territoriale sistematico e nel giro di pochi anni la situazione si è ripresentata in forma forse ancor più grave ed estesa).
Ma cio' è improponibile per le oltre 30 varietà di fagioli che sono stati censiti e classificati (come sementi antiche e locali) della provincia di Belluno.
Quindi diventa indispensabile un azione diffusa e capace di recuperare vecchi saperi e acquisire nuove tecniche di coltivazione (in programma la sperimentazione di tecniche biodinamiche o omeodinamiche ) e riproduzione affinchè questo enorme patrimonio di biodiversità non vada perso

Noi, seguiti da alcuni tecnici stiamo avviando un progetto di salvaguardia di sementi locali. Useremo semente “vecchia” e accantoneremo solo in minima parte semi di questo 2012. Nel frattempo stiamo individuando alcuni appezzamenti isolati e possibilmente siti a 1100-1300 m slm, saranno i nostri “campi per la semente”

Sappiamo che ci attende un lavoro sicuramente arduo e impegnativo ma indispensabile anche per salvaguardare una preziosa risorsa dell' agricoltura bellunese, in cui molti giovani credono e vi stanno investendo energie e risorse
Siamo a disposizione di tutti per diffondere conoscenze e pratiche, per confrontarci e collaborare . consapevoli che più le informazioni circolano e non restano imbrigliate tra burocrazie e chiusi in luoghi e stanze.. più questa nostra terra né trarrà beneficio.. e noi con essa..



Questo è il volantino che stiamo distribuendo.. perchè non lo stampi e lo distribuisci anche tu nella tua zona??





FAGIOLO BASSI ANTICHI

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Sono una particolarità che abbimo trovato a Fonzaso (BL) E' l'unico Comune in cui abbiamo registrato la presenza e la coltivazione di "fagioli bassi" in decenni passati Venivano..e in parte vengono.. consociati con la vite Coltivati nell'interfila, offrivano una valida alternativa e soprattutto una stagionalità diversa ai tradizionali "fagioli alti della zona" in primis il fagiolo Bonel

Molte le testimonianze raccolte inerenti soprattutti ad alcuni di  questi fagioli antichi bassi

Da qualche anno li stiamo coltivando e ridistribuendo, in un territorio in cui è ancora molto vivo il loro ricordo e ove son molto apprezzati.

FAGIOLO BONEL BASSO
È indubbiamente il più conosciuto Ci hanno testimoniato che veniva coltivato molto e che dava ottime produzioni Si raccoglieva secco e veniva usato sia per minestre che mangiato lesso in abbinamento con altre verdure
Purtroppo anche questa varietà è stata colpita dalla virosi.. per fortuna siamo riusciti a segnare alcune piante sane (seminate a inizio giugno)
Le piante seminate il 28 maggio sono pronte per la raccolta in questi giorni (la prima fioritura)
     

FUMOLET
Altro tipo di "fagiolo antico basso" molto coltivato nel fonzasino in consociazione con la vite Più rigoglioso rispetto al "bonel basso" e anche più produttivo
Ha un fagiolo tondegginate e grigiastro molto delicato ma che richiede una certa attenzione al momento della cottura
Si presta anche a semine tardive che non devono pero' superare il 26 giugno
Abbiamo riscontrato che la pacciamatura con foglie o fieno da ottimi risultati
In questo 2012 davvero molto difficile abbiamo notato un ottima resistenza alla "virosi o mosaico comune" Da verificare se sia casuale o meno
Le semine del 26 giugno sono in piena fioritura e si nota la comparsa dei primi bacelli a metà agosto 


FASOL de la MARINA
E' un borlotto nano che è stato ritrovato in zona Arten di Fonzaso Coltivato in consociazione con la vite ma sucessivamente anche in campi e orti
Ecco alcuni dati forniti da una delle schede distribuite in primavera:

data semina: 01maggio 2012
metodo di semina: manuale, su terreno arato, non concimato
data inizio fioritura: primi fiori verso il 15 giugno, fioritura complessiva a partire dal 20 giugno. Rispetto alle altre tipologie basse questa presenta uno sviluppo più lento cosi anche nella fioritura e maturazione dei bacelli: a fine luglio sono pochi i bacelli secchi ed è presente una seconda fioritura.
colore dei fiori: bianco
data comparsa primi baccelli: 20 giugno
colore dei baccelli freschi: da inizialmente verde a rosso screziato, poco intenso con sfondo biancogiallo
data raccolta primi baccelli secchi: 10 agosto
colore dei baccelli secchi: dal giallo paglia al grigio
Numero baccelli freschi raccolti: nessuno. numero baccelli secchi raccolti
numero complessivo dei fagioli raccolti: produzione mediocre, inferiore a quella del precedente anno
numero ibridi notati: nessuno

AVVERSITA':fase di caldo e secco nella seconda metà di Giugno, periodo disviluppo dei bacelli; attacco limitato di afidi derivanti da fagioli alti coltivati in adiacenza ( in particolare “fasole” risolto con utilizzo di Olio di Neem).

 
BIANCHET
 Fagiolo basso antico molto produttivo e di veloce accrescimento
Di seguito alcuni dati rilevati dalla scheda di coltivazione di Luca Ferrari ad Arten (Fonzaso - BL)

data semina: 28 aprile 2012
metodo di semina: manuale, su terreno arato, non concimato

data inizio fioritura:
colore dei fiori: bianco

data comparsa primi baccelli: 40 Giorni
colore dei baccelli freschi:
data raccolta primi baccelli secchi : 75 giorni
data raccolta : 27 luglio 2012, a 90 giorni dalla semina
colore dei baccelli secchi: colore paglia, generalmente uniforme, solo ove a contatto con terreno assume toni più scuri e variegati, fino al grigio scuro.
Caratteristiche della pianta: pianta a sviluppo rapido, buono sviluppo vegetativo, fioritura a partire da 35mo giorno; la pianta, anche in condizioni di tempo umido, va a seccare rapidamente con la maturazione dei bacello; ridotta la seconda fioritura, solo su un 5-10% delle piante.
Numero baccelli freschi raccolti : nessuno
numero baccelli secchi raccolti elevata produttività delle piante come rilevato anche negli anni precedenti.

numero complessivo dei fagioli raccolti
numero ibridi notati: nessuno


“La virosi del fagiolo si sconfigge anche con l'informazione, la condivisione, il costruire progetti molto concreti e pratici”

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APPELLO IMPORTANTE !!!!!

 CONSAPEVOLI DEL FATTO CHE PUR VOLENDOLO NON RIUSCIAMO A RAGGIUNGERE (CON I  VOLANTINI E IL MATERIALE INFORMATIVO) TUTTI I PAESI..LE FRAZIONI..I LUOGHI DI QUESTA NOSTRA PROVINCIA (e non solo..) 
ABBIAMO DECISO DI LANCIARE QUESTO APPELLO E CHIEDIAMO A TE.. SI PROPRIO A TE DI AIUTARCI !!!

TI CHIEDIAMO DI STAMPARE IL VOLANTINO RELATIVO ALLA VIROSI DEL FAGIOLO.. CHE ALLEGHAIMO (o quelli dei post precedenti) .. DI STAMPARLO E DI METTERLO NELLA BACHECA.. NEL BAR O IN QUALSIASI ALTRO LUOGO DEL TUO PAESE (o dove vorrai)

ma anche di parlare della questione con tuoi conoscenti, amici, vicini di casa...
o diffondendo via mail il nostro appello
E' VITALE CHE LE INFORMAZIONI GIRINO !!
TE NE SIAMO GRATI !!!!!!!!!!!!!!
(di seguito due righe per presentare l'iniziativa e fare il punto della situazione sulla questione virosi)

 “La virosi del fagiolo si sconfigge anche con l'informazione, la condivisione, il costruire progetti molto concreti e pratici

Questa la convinzione che ha spinto molti di noi, in questo torrido agosto, a girare per paesi, fiere, piazze.. distribuendo i nostri volantini “caserecci” auto prodotti e auto finanziati,,a parlare con la gente.. a visitare campi ed orti
Un impegno senz' altro ripagato dalla notevolissima attenzione riservata a questa importante situazione che ha toccato quasi tutta la provincia di Belluno.. debordando anche in trentino e nel trevigiano.

Le centinaia di volantini, le migliaia di contatti al nostro blog, le telefonate e le mail ci fanno dire che c' è una enorme “sete” di conoscenza e informazione soprattutto da parte di auto produttori, piccoli coltivatori ma anche da parte di aziende che non sanno a chi rivolgersi per capire e avere spiegazioni per un annata davvero disastrosa.
La domanda “ma che è successo quest'anno ai nostri fagioli ha una risposta lapidaria.. “è una virosi.. il famigerato mosaico comune del fagiolo..
Quindi non è colpa del clima anomalo (che ha tuttalpiù contribuito), ma di un qualcosa che da tempo minaccia le nostre coltivazioni e che quest'anno ha avuto un accelerazione improvvisa quanto letale

Il virus si propaga da un anno all’altro attraverso la semente infettata, il più delle volte raccolta inconsapevolmente dai coltivatori da piante ammalate che non hanno saputo riconoscere come tali. (ma molta virosi è stata palesata anche da semente acquistata) Infatti, spesso il seme non manifesta anomalie rispetto alle caratteristiche ritenute normali ed è questo che inganna quei coltivatori che selezionano la semente da usare l’anno che verrà solo considerando le caratteristiche estetiche del seme sgranato e non anche lo stato di salute della pianta-madre.

Ad aumentare la diffusione del virus ha contribuito in maniera decisiva una massiccia presenza di afidi che quest'anno hanno sviluppato dense colonie sulle coltivazioni e poi, disperdendosi di orto in orto, hanno trasmesso la malattia a numerose piante che prima erano sane, incrementando in modo significativo la percentuale di piante di fagiolo infette.

Dinnanzi a questa vera e propria epidemia sia Dolomiti bio che il gruppo Coltivare Condividendo credono sia indispensabile informare..condividere conoscenze e creare consapevolezza. Pertanto riteniamo indispensabile infrangere il silenzio che avvolge la questione e continuare con forza questa azione (dal basso..molto concreta e diretta) informativa

Ci rendiamo pero' conto che non riusciamo (pur volendolo) raggiungere tutti.. arrivare in ogni paese o frazione e quindi stiamo lanciando un appello.. “aiutateci ad informare” Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore questa nostra Terra e i suoi frutti a scaricare del nostro blog volantini e mini manifesti.. a stamparli e a metterli nella bacheca, nel bar o in qualsiasi altro luogo pubblico a lui vicino O magari ne parli con vicino di casa, con parenti e conoscenti.. è importante che si sappia e si sappia cosa fare

Tra le azioni molto concrete e pratiche da fare, c'è innanzitutto l' avere cura delle sementi che abbiamo accantonato. (è indispensabile riprendere l'antica abitudine di accantonare la semente, due o tre volte superiore a quella che usiamo di solito)
Molto importante anche andare in campo e segnare tutte quelle piante che non manifestano i sintomi della virosi (anche se cio' nn significa che siano sane) Le proteggeremo poi dagli attacchi degli afidi (con tecniche biologiche) e preleveremo solo e unicamente da quelle piante sane i semi che useremo negli anni a venire 
E' importante non prelevare semente da piante malate (come detto il virus dimora nella semente e rischiamo di accantonare semente infetta)

L'enorme successo di questa “azione informativa” ci da ulteriore forza e determinazione per proseguirla anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane

Crediamo che questa epidemia che sta mettendo a rischio molte delle oltre 30 varietà di fagioli che abbiamo censito e classificato (come sementi antiche e locali) della provincia di Belluno., ci stia comunque insegnando molto

Innanzitutto ad aumentare un approccio condiviso e partecipato nel coltivare e nello scambiare esperienze e conoscenze. Mai e poi mai ci considereremo persone che “danno lezioni”, che pretendono di insegnare.. siamo consapevoli dei nostri limiti e crediamo sia vitale sperimentare, cercare soluzioni e strategia in cui non c'è un elitè che detta tempi e modi ma in cui la conoscenza di tutti è indispensabile In primis quella “dei nostri vecchi” Sono loro che ci hanno insegnato come si fa la selezione della semente (dalle piante sane e non solo dal seme) Sono loro che ci hanno insegnato come conservare la semente e quanta conservarne
A tale conoscenza va affiancata anche quella di bravissimi tecnici e selezionatori con i quali abbiamo stabilito un bella e proficua collaborazione
Oggi un vecchio contadino ci ha detto.. bisogna tornare coi piedi per terra, tornare a mettere le mani nella terra.. avere maggior rispetto della terra e dei suoi frutti.. bisogna smetterla di pensare che l'importante è fare “soldi”.. a vendere come “semente” anche fagioli buoni solo per mangiare.. fare semi è un arte, è faticoso e troppo spesso sono state prese scorciatoie.. e adesso ne paghiamo le conseguenze..

Ma quando gli abbiamo detto come facciamo noi le sementi.. sorridendo ci ha detto.. venite che vi faccio vedere il mio campo...

forse è proprio da qui che bisogna ripartire... dalla terra.. dal sapere contadino..
dall'umiltà .. dalla passione..

UN SILENZIO CHE TEMIAMO SIA DISINTERESSE...

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UN SILENZIO ASSORDANTE..
.. IL TOTALE DISINTERESSE SULLA QUESTIONE FAGIOLI

Siamo dei contadini, poco avvezzi a prende carte e penna o a pigiare sui tasti di una tastiera, ci troviamo molto più a nostro agio tra i nostri campi intendi a prenderci cura della nostra amata Terra, di un territorio e di un paesaggio splendidi che danno frutti tipici e unici
Ma questa volta non possiamo esimerci dallo scrivere queste righe con l'intento di informare della drammatica situazione che stiamo vivendo qui ai piedi delle Dolomiti.

IN QUESTO DRAMMATICO 2012 AVREMO UNA PERDITA DI PRODUZIONE DI CIRCA IL 90% PER QUEL CHE RIGUARDA I FAGIOLI BELLUNESI
Non stiamo parlando di un calo di produzioni ma di un vero e proprio cataclisma
E la cosa che più ci lascia allibiti è il SILENZIOtotale ed assoluto (eccezion fatta per qualche bravo giornalista locale) che avvolge la questione

Non una parola dai politici locali o regionali (che fanno qualche fugace visita qui ai piedi delle dolomiti e ovviamente ignorano o non si interessano di questa drammatica questione).. non una parola da parte delle associazioni di categoria, della camera di commercio.. non una parola da parte di sindaci o dei rappresentanti delle istituzioni.. Un qualcosa di davvero mortificante..per non dire umiliante per tutti noi che da anni ci dedichiamo con passione ed amore a queste coltivazioni tipiche e locali.. di cui si riempiono la bocca tutti quandi.
Più e più volte abbiamo detto e ribadito che non siamo gente che ama piangersi addosso invocando contributi o elargizioni. Sin da subito ci siamo dati da fare, aggiungendo al nostro lavoro di contadino anche quello di informatore Dopo aver consultato tecnici ed esperti abbiamo fatto squadra e abbiamo redatto svariati comunicati stampa.. distribuito migliaia di volantini informativi
Per far sapere ai tanti piccoli coltivatori e agli auto produttori cosa ha causato la devastazione di questo 2012 e gli accorgimenti che è vitale prendere.

La causa principale di tutto ciò è legata a unvirus..il mosaico comune del fagioloche sta minacciando non solo il lavoro di quest'annata ma anche il futuro di queste coltivazioni

Il virus si propaga da un anno all’altro attraverso la semente infettata (e diffuso dall'azione degli afidi..numerosissimi quest'anno), il più delle volte raccolta inconsapevolmente dai coltivatori da piante ammalate che non hanno saputo riconoscere come tali. Infatti, spesso il seme non manifesta anomalie rispetto alle caratteristiche ritenute normali ed è questo che inganna quei coltivatori che selezionano la semente da usare l’anno che verrà solo considerando le caratteristiche estetiche del seme sgranato e non anche lo stato di salute della pianta-madre.
DIVENTA PERTANTO INDISPENSABILE SELEZIONARE LA SEMENTE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DA PIANTE SANE E CIO' VA OVVIAMENTE FATTO IN CAMPO
..OLTRE OVVIAMENTE A SEGUIRE LE BUONE PRATICHE DI COLTIVAZIONE (rotazione, ripristino della sostanza organica, consociazioni, biodiversità coltivata ecc..)
Per informazioni più dettagliate cliccare qui:
 
Temiamo che questa epidemia stia mettendo a rischio molte delle oltre 30 varietà di fagioli che abbiamo censito e classificato (come sementi antiche e locali) della provincia di Belluno. Varietà alle quali teniamo molto, non solo per una questione puramente di reddito ma anche perchè da sempre promuoviamo, e tuteliamo la biodiversità coltivata. Che si accompagna a tecniche di coltivazione biologiche, alla tutela del paesaggio, del territorio, dell'ambiente. Legando in maniera vincente l' agricoltura locale col turismo sostenibile, la filiera corta e l' aumento di consapevolezza, nei nostri concittadini dell'enorme importanza che ha tutto cio' per il futuro della nostra Terra.

Come detto noi amiamo il lavoro che facciamo e la nostra Terra. Questa “virosi” ci ha insegnato molto non solo in ambito agronomico e di coltivazione Una virosi che ci sta anche facendo capire chi ci è vicino per davvero e chi invece ci usa come una bella “cartolina” (dei bravi contadini di montagna presidio e tutela del territorio) da esibire in certo occasioni.. ma di cui poi ci si dimentica in fretta

Siamo consapevoli e determinati a proseguire in questo cammino intrapreso di collaborazione sul territorio, auto prodotto e auto finanziato teso a informare e sensibilizzare (soprattutto i nostri concittadini)
Ma non possiamo non auspicare un aiuto e un sostegno da parte in primis dei bellunesi tutti.. ma anche dei media (regionali e nazionali) In attesa che..
.. chi è preposto a rappresentarci abbia la decenza di interessarsi della questione...

Per contatti, informazioni e magari due righe di solidarietà:
Associazione Dolomii bio - info@dolomitibio.it
VOLANTINO SCARICARE E DIFFONDERE

PESTICIDI..SE LI CONOSCI LI EVITI... (la Val di Non..la zona del Prosecco)

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Assieme alla MOSTRA DELLE SEMENTI ANTICHE ci piace portare.. a banchetti ed esposizioni.. anche del materiale sulla questione PESTICIDI

Crediamo sia molto importante si prenda consapevolazza del pericolo e dell'impatto (su ambiente e salute) che i pesticidi hanno su salute e ambiente
Sia per quel che riguarda l'agricoltura intensiva che se usati nell'orto di casa

Pubblichiamo pertanto un breve resoconto del dossier realizzato dai cittadini della Val di Non (TN) e il libricino (che distribuiamo) di una serei dia ssociazioni e realtà che si occupano della questione "vigneti intensivi nella zona del Prosecco"

.. dalla zona del Prosecco....


.. Dalla Val di Non.... 



LA BIODIVERSITA' BELLUNESE SBARCA A VENEZIA

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LA BIODIVERSITA' BELLUNESE SBARCA A VENEZIA

Dal 19 al 23 settembre si svolgerà a Venezia la 3° conferenza Mondiale della decrescita, sostenibilità ecologica ed equità sociale.
In questa importante manifestazione avrà un ruolo, una vetrina di primo piano, la biodiversità bellunese.
Infatti sabato 22, la protagonista della giornata dedicata a “sementi e biodiversità”, sarà la “mostra delle sementi antiche bellunesi” costruita e curata dal Gruppo Coltivare Condividendo.
Il tutto si svolgerà alle Fondamenta alle Zattere (Dorsoduro – venezia) e sarà una ottima occasione per far conoscere l'enorme patrimonio di biodiversità che rende davvero unica questa nostra terra. Tanto più che la giornata internazionale vedrà la presenza anche di un altra bella realtà bellunese, l'associazione “spazzi in frutto” che si dedica al recupero delle varietà antiche di piante da frutto

Per noi è sempre un piacere poter mostrare e far conoscere le 35 varietà di fagioli bellunesi, le 12 di mais, ma anche le insalate, i cereali, i cavoli recuperati girovagando per la provincia..un modo per dire un grazie enorme a tutti quei contadini ed appassionati che negli anni hanno salvato queste varietà antiche,(non cedendo alle lusinghe degli ibridi commerciali) Il tutto in nome di una passione profonda e di un attaccamento alla terra e non certo per inseguire contributi e finanziamenti vari (come purtroppo accade spesso)
Ma a Venezia non porteremo solo le sementi, le storie, le informazioni, gli aneddoti ad esse legate ma anche materiale relativo all' “agricoltura che desideriamo” per questa nostra terra Un agricoltura (che è anche auto produzione )fatta di tecniche di coltivazione biologiche (o che ripudiano la chimica di sintesi), di sostenibilità, di relazioni e legata a doppio filo con turismo sostenibile e tutela di paesaggio, salubrità e ambiente

Rilanceremo il progetto, presentato sabato scorso a Mestre durante la conferenza nazionale dei GAS e dei Distretti di Economia Solidale, per far conoscere (e mettere in rete) tutte quelle realtà sostenibili bellunesi che lavorano seriamente, con massima trasparenza e che spesso subiscono la concorrenza sleale di chi sguazza nell'ambiguità del “nostrano” del “quasi biologico” e che in realtà ha disciplinari e metodologie intrise di pesticidi Ci accorgiamo, sempre più spesso che c'è molta attenzione verso la nostra terra, non ancora devastata dalla monoculture intensive, e un crescente interesse per le sue produzioni (soprattutto se sane e biologiche) Un enorme potenzialità soprattutto per le nostre aziende, vitale che alla base di tutto ci sia pero' massima chiarezza e trasparenza

La giornata veneziana ci offrirà anche un altra grande opportunità, quella di raccontare la nostra esperienza durante un importante convegno (“conservazione partecipata delle sementi”) che avrà come relatore principale Salvatore Ceccarelli (noto genetista e ricercatore a livello mondiale). E' nostra intenzione coinvolgerlo e chiedere la sua collaborazione per continuare e approfondire il nostro progetto di “selezione partecipata delle sementi antiche bellunesi” Affinchè vi sia sempre più una “conoscenza diffusa”, partecipata e non prevalga l'idea che solo pochi detengano le conoscenze e diano poi le direttive da seguire, le imposizioni, agli altri.
Crediamo sia vitale che si recuperino conoscenze e buone pratiche antiche fondendole con saperi e pratiche nuove..che tutto ciò abbia la massima diffusione
E' anche per questo motivo che non ci stancheremo mai di divulgare conoscenze, saperi e di organizzare momenti di dialogo, confronto e condivisione

seminiamo fagioli e insalata.. raccogliamo relazioni, condivisione.. partecipazione! 

 

VENEZIA .. ma non solo..

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Molto bella.. intensa.. interessante  e ricca di "relazioni" la nostra partecipazione alla conferenza internazionale sulla Decrescita
Abbiamo cercato di racchiudere qualche immagine in un video dove spiccano:
la presentazione dell'associazione bellunese "SPAZI IN FRUTTO" (dedita al recupero di varietà antiche di piante da frutto..ma non solo..) e alcune considerazioni di Salvatore Ceccarelli, con il quale abbiamo preso accordi per costruire in provincia di Belluno un progetto di SELEZIONE PARTECIPATA DELLE SEMENTI in particolare del fagiolo (un qualcosa di indispensabile, anche alla luce della difficile annata in corso) 




Fa molto riflettere il fatto che il 50% del mercato del seme è in mano a 4 multinazionali Le stesse che controllano il mercato dei pesticidi. Diventa pertanto indispesabile proseguire e intensificare il nostro e l'impegno di tutti affichè le SEMENTI SIANO LIBERE. Ma anche che vi sia una conoscenza e una capacità diffusa e condivisa relativa al come si riproducono e conservano le sementi     

Ma la nostra attività prosegue e nei prosismi giorni saremo a:

giovedì 27 settembre a Castion per una conferneza nell'ambito dell'iniziativa ORTI IN PIAZZA (per ulteriori informazioni cliccare qui)

domenica 30 settembre a Codroipo (UD) presso l'ecovillaggio LA NUOVA TERRA
se qualcuno vuole unirsi a noi per andare assieme a Codroipo domenica 30 settembre ci contatti

Altri appuntamenti e informazioni nella colonna a destra del blog..

VI ASPETTIAMO !!!!

PER DIFENDERE E DIFFONNDERE I SEMI ANTICHI

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Anche in questo inizio di autunno la "mostra delle sementi antiche bellunesi" sta "viaggiando" davvero molto 
Domani saremo a Codroipo per poi raggiungere Mogliano, Valstagna, Bassano ecc in attesa del grande evento di fine novembre.. "CHIAMATA A RACCOLTO" che si svolgerà a Feltre il domenica 25novembre (spazio libero e aperto a tutti.. visitatori ed espositori..che condividono lo spirito di coltivare condividendo)

Ovviamente aderiamo anche noi all'iniziativa"disobbedienza civile per difendere i nostri semi tradizionali (dal 2 al 16 ottobre) promossa da Vandana Shiva(per ulteriori informazioni visitate il sito..cliccando qui)

Ribadiamo la nostra ferma determinazione nel recupero, riproduzione e distribuzione delle sementi antiche. Usando tecniche di coltivazione biologiche, tese a migliorare la fertilità del suolo, la tutela del paesaggio, dell'ambiente della salute. Momenti che è bene siano costruiti e realizzati con la massima partecipazione e condivisione di consocenze saperi, pratiche e metodi 
.. tutto ciò amiamo chiamarlo.. AGRICOLTURA RELAZIONALE

di seguito alcune schede che accompagnano la mostra..

E NON POTEVAMO CERTO DIMENTICARE.. L'INSALATA DELLE DOLOMITI..
per informazioni sull'INSALATA DELLE DOLOMITI cliccare qui
(questa insalata si pianta proprio in questo periodo)

e per finire...



INCONTRO CON L ASSESSORE MANZATO

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Oggi abbiamo partecipato a un incontro organizzato dalla scuola agraria di Feltre con l' assessore all'agricoltura della Regione Veneto Manzato sulla questione "fagioli"
fagiolo bianchet che ha resistino bene alla virosi

Abbiamo più volte ribadito l'importanza della biodiversità coltivata, dell' auto produzione, della partecipazione e dell'informazione. 
Di seguito un video sulla giornata realizzato dallemittente antenna 3 e il documento che abbiamo consegnato

PER VEDERE IL SERVIZIO TELEVISIVO CLICCARE QUI

(ovviamente quando ricordiamo la "buona pratica agricola di selezionare la semente solo da piante sane ci rivolgiamo a chi rischia di non fare cio' e non certo a chi.. facente parte di associazione, consorzio ecc.. è seguito da tecnici ed esperti) 
 
Il Gruppo Coltivare Condividendo è un gruppo informale molto eterogeneo che, ha a cuore la tutela del territorio, della biodiversità, del paesaggio, della salubrità.. Un agire condiviso e partecipato teso a costruire consapevolezza.. a diffondere conoscenze e saperi.. a intrecciare RELAZIONI
Da qualche anno a questa parte abbiamo girato moltissimi comuni, paese, fiere, sagre e, grazie al coinvolgimento di contadini, appassionati, auto produttori, ricercatori.. costruito la “mostra delle sementi antiche bellunesi” .. oltre trenta verità di fagiolo censite, ma anche mais, cereali, insalate, zucche, piselli e molto altro Sementi che pero' non restano chiuse in un vasetto ma vivono grazie al progetto “museo diffuso” che prevede la donazione di qualche seme a chi se ne vuole prendere cura Riproducendolo seguendo tecniche di coltivazione biologiche, le buone pratiche agricole e l'obbligo di compilare delle schede utili a raccogliere dati, informazioni, dati scientifici

in questo 2012.. da quando ci siamo accorti delle difficoltà che trovavano le nostre coltivazioni di fagioli abbiamo consultato alcuni tecnici (in collaborazione con l'associazione Dolomiti bio e i ragazzi della Skasera), appurato che con ogni probabilità c'era un forte attacco di virosi del fagiolo abbiamo subito provveduto a informare i cittadini (con volantini, mail, appelli..) ricordando l'importanza della corretta selezione della semente
Consapevoli che la stragrande maggioranza dei coltivatori non sono legati né a consorzi né ad associazioni di categoria, a tecnici.. abbiamo provveduto a ricordare a tutti una “buona pratica agricola” cioè che è: indispensabile raccogliere le sementi solo da piante sane e non da piante infette Un iniziativa auto finanziata che ha avuto un ottimo riscontro

per domani... uno dei punti fermi del nostro agire è la partecipazione.. il costruire progetti condivisi dal basso. Per questo motivo ci siamo già attivati pensando al “domani dei nostri fagioli”
Oltre ad elaborare e a mettere a disposizione di tutti i dati relativi alle quasi 200 schede distribuite nell' ambito del progetto “museo diffuso” (che ci stanno dicendo che ci sono due varietà di fagioli che non sono state colpite da virosi, che le coltivazioni consociate col mais o isolate han dato risultati migliori, che le semina differenziate e le consociazioni sono un'ottima strategia)..

.. abbiamo già avviato un progetto (auto gestito e auto finanziato..ma comunque aperto a tutti) di SELEZIONE PARTECIPATAdelle sementi. La settimana scorsa, nell'ambito della conferenza mondiale della decrescita (dove eravamo tra i relatori) siamo riusciti a coinvolgere nel progetto il noto prof Salvatore Ceccarelli che si è detto felice di seguire il progetto. Avviate inoltre sperimentazioni omeo-biodinamiche e con oli essenziali

Riteniamo vitale che ogni azione a “favore dei fagioli” sia il più possibile partecipata e non sia, come spesso accade un “affare di e tra tecnici” con informazioni che restano chiuse in un cassetto o limitate ai soliti noti... che decisioni e strategie non siano calate dall'alto.
O peggio ancora progetti finalizzati solo a ottenere finanziamenti e contributi ma slegato dalle vere esigenze del territorio e di chi coltiva.

Noi non accettiamo né accetteremo un agire di questi tipo, né alcuna limitazione alla coltivazioni di varietà “meno note” e non legate a consorzi di tutela o associazioni
Come detto, ci stiamo già muovendo in una direzione ben precisa di partecipazione, informazione, formazione e massima trasparenza.. a costo zero per la comunità

VANDANA SHIVA CHIAMA.. il Gruppo COLTIVARE CONDIVIDENDO RISPONDE...

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Nell'ambito delle iniziative inerenti il "liberos cambio di sementi antiche e di conoscenze ad esse legate".. vi aspettiamo DOMENICA 7 OTTOBRE A MOGLIANO VENETO (TV)
ore 11.. l'inaugurazione di "SpazioSeMenti"
ore 11.30-11.45 arriveranno le donne di Se Non Ora Quando? di Mogliano, per letture ad alta voce sul tema dei semi
ore 14.30inizia la "chiacchierata" come da locandina

.. DOMENICA NON POTREMO CERTO FARE A MNEO DI RISPONDERE ALL'APPELLO DI VANDANA SHIVA.. DICHIARANDO QUELLA ZONA.. 
"ZONA DEI SEMI LIBERI"

VANDANA SHIVA CHIAMA.. COLTIVARE CONDIVIDENDO RISPONDE

Vandana Shivaè una delle scienziate più conosciute al mondo. Attivista politica e ambientalista, ha vinto il premio Nobel alternativo per la pace nel 1993
Molto impegnata sulla questione agricoltura sostenibile e biodiversità, ha recentemente lanciato un appello in difesa della “libera circolazione delle sementi”.
Dal 2 al 16 ottobre ci saranno decine di migliaia di iniziative di “disobbedienza civile per proteggere i nostri semi tradizionali”

Un appello al quale il gruppo coltivare condividendo ha subito risposto, coinvolgendo altre realtà bellunesi (l 'associazione Dolomiti bio, i ragazzi della Skasera e alcuni GAS)
Un azione globale per ribadire con forza il nostro NO a ogni forma di brevetto e di controllo sulle sementi, di divieto alla riproduzione, allo scambio e alla semina di sementi antiche e locali.
Siamo molto preoccupati dal fatto che il 75% del mercato delle sementi è in mano a sei multinazionali (le stesse che controllano anche il mercato dei pesticidi) e che è sempre più forte la pressione delle lobbies per imporre la coltivazione degli OGM anche in Italia. Ma non ci fa piacere constatare che anche in ambiti ristretti come la nostra Valle vi è il tentativo di qualcuno di suggerire divieti di coltivazione o di voler gestire le sementi impedendone di fatto la libera riproduzione e circolazione

Siamo convinti che le sementi debbano essere e restare libere soprattutto in una zona così ricca di biodiversità coltivata come lo è la provincia di Belluno. 35 varietà di fagioli tipici e locali (tutti con la stessa importanza e dignità), decina di mais e poi farro, orzo, insalata, cavoli e molte altre tipicità Sopravvissute grazie all'impegno e alla capacità di generazioni di contadini

Noi diciamo un grazie immenso a costoro e siamo orgogliosi di poter continuare nella loro opera di conservazione e riproduzione (un progetto a cui possono partecipare tutti ovviamente gratuitamente) A ciò uniamo una serie di azioni tese a diffondere conoscenze e saperi inerenti il come si coltiva in modo sostenibile e sano.. come si riproduce una semente..come si conserva.. come si fa “rete” sul territorio.

Facciamo pertanto nostro l'appello di Vandana Shiva e di altre migliaia di persona di dichiarare i nostri campi, i nostri orti, i nostri giardini, le nostre aziende..
ZONE DEI SEMI LIBERI”..
Oltre a portare la mostra delle sementi antiche bellunesi a Mogliano per un iniziativa a livello regionale (domenica 7 ottobre) ci prepariamo ad organizzare un appuntamento provinciale a Feltre .. Siamo inoltre a disposizione di chiunque voglia organizzare momenti di riflessione e scambio di “libere sementi antiche” (offrendo semi ma anche materiale o testimonianze)

Crediamo che il presente e il futuro di questa nostra Terra sia indissolubilmente legato al suo enorme patrimonio di biodiversità (che è anche tipicità di produzioni, di offerta enogastonomica..è turismo sostenibile), al coltivarlo in modo sano(senza chimica di sintesi) e sostenibile Il tutto legato a un costruire condiviso e partecipato

COLTIVARE "VEGAN"

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In questo ottobre ricco di eventi.. mostre.. fiere.. esposizioni ci capita molto spesso di incontrare persone ..di rispondere a domende e questioni che ci fanno guardare al nostro coltivare.. al nostro rapporto con la terra e la natura da punti di osservazione diversi... 

"è da un po' di tempo che seguo le vostre attività e mi sono chiesta spesso se vi sia un modo, un metodo di coltivazione "vegano", che esclude l' utilizzo della sofferenza animale ... !

Innanzitutto grazie per la domanda e per averci fatto riflettere su questa questione. Abbiamo deciso di proporla pubblicamente al fine di stimolare un dibattito.. coinvolgendo anche altri in questa proposta
In realtà, già la scorsa primavera abbiamo ragionato si questa questione e abbiamo scelto di sperimentare una metodologia di coltivazione, di auto produzione che escludesse ogni prodotto di "derivazione animale" o che fosse pregno di "sofferenza animale" (come ama dire un ragazzo del nostro gruppo). La cosa più difficile non è stato tanto quella di trovare tecniche adatte a cio' ma di conoscere la reale composizione di molti prodotti "biologici" o "biodinamici" in commercio Troppo spesso "dietro" a un prodotto si celano lavorazioni e componenti che ignoriamo completamente e che spesso ci fanno mettere in discussione prodotti tecnicamente molto validi ma con alcune ombre (es brevetti su piante antiche e presenza di carnicciato-scolo di macelli- nell' olio di neem, ipotesi di residui in stallatici ecc..)
Ovviamente la natura ci offre una vasta gamma di validissime alternative a questo "prodotti commerciali" e quindi non è stato difficile sostituirli


Per quel che riguarda la concimazione abbiamo escluso ogni tipo di letame, pollina e ovviamente gli stallatici anche se bio. 
Abbiamo usato invece i cosidetti "letti caldi" o i "cumuli (di cui abbiamo già parlato in un precedente post) Colonne di terra (a cui abbiamo mescolato compost auto prodotto) avvolte da strati di foglie secche, fieni e erba appena appassita In queste "colonne di terra" abbiamo piantato piantine auto prodotte con sementi antiche e non usando ibridi Pacciamate con foglie secche (da esludere quelle di noce e castagno)
Non abbiamo usato nè cornunghia nè fantomatici concimi naturali 
Molto meglio auto produrre  sia concimi che fungicidi e anti parassitari Per apportare sostanza organica usiamo i sovesci  
Molto usato il macerato di ortica (non acquistato ma fatto) Quello di 24ore lo usiamo come anti afidi, quello di 3 giorni per concimare le nostre verdure (attenzione a non usare sui cavoli dato che attiva la cavolaia) Ottimo anche il macerato di pomodoro (anti afidi) quello di equiseto (fungicida e concime) di assenzio (fungicida e repellente) aglio e peperoncino

Abbiamo scelto di ispirarti all'agricoltura sinergica costruendo letti caldi e cumuli ad andamento sinuoso. Consociando il più possibile piante di varietà diverse e usando molto i fiori (ottimi per attirare insetti utile e impollinatori)  

Nel nostro orto non mancano "nidi per insetti".. hanno un ruolo importante le siepi, gli alberi da frutto.. è indispensabile la rotazione e la giusta consociazione Ma anche il "vivere" l'orto, il visitarlo con animo adeguato e viverlo come un luogo importante in cui vive la biodiversità e l'armonia E non certo un pezzo di terra da "sfruttare" e "far fruttare" 
Prioritario per noi l'aumentare la fertilità di quel terreno e il numero di insetti e creature che lo popolano Ci rendiamo conto che è più facile acquistare una polverina da spargere su piante e ortaggi pensando dia ver risolto i "problemi" che cercare le erbe, fare decotti o macerati.. gironzolando per l'orto scrutando eventuali problemi.. ma, come spesso si suol dire.. ciò che è apparentemente facile non è quasi mai meglio

Siamo a disposizione per dare informazioni su questa nostra esperienza che ci ha dato non solo ottimi frutti ma anche molta soddisfazione Auspichiamo uno scambio di esperienze e consocenze al riguardo

PESTICIDI ?? NO GRAZIE...

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Torniamo sulla questione "pesticidi"....

Ci rendiamo conto che l'informazione.. ma anche la ricerca, le analisi epidemiologiche in aree di criticità.. è spesso affidata alla volontà di gruppi, associazioni, di cittadini che si impegnano in prima persona.. che auto finanziandosi indagini e dossier Un esempio evidente è quello della Val di Non, ma lo stesso riscontriamo nella zona del prosecco o a ridosso di terreni resi ormai sterili dalla monocoltura del mais  

Riteniamo pertanto importante l'impegnarsi in prima persona.. 
...e anche noi, come gruppo coltivare condividendo intendiamo:
- continuare la nostra opera di informazione, diffusione di notizie e appoggio a realtà locali 
- proporre delle alternative ai "pesticidi", informando su tecniche di coltivazione che escludono la chimica di sintesi e sostenendo quelle aziende, piccoli produttori e cittadini che "fanno agricoltura sana, sostenibile, biologica.." che è bene siano conosciute e privilegiate da chi ha a cuore ambiente, salute, apesaggio, biodiversità..
- intendiamo.. grazie alla rete di relazioni e contatti costruita nel tempo.. sperimentare nuove metodologie di indagine.. pertanto, assieme ad alcuni amici dei GAS, ad associazioni, a singoli cittadini stiamo pensando a costruire un progetto (auto finanziato) innovativo e pensiamo capace di chiarire, o per lo meno di far ulteriore luce su situazioni di criticità.. (purtroppo l'apparecchiatura atta a tale indagine non c'è in Italia, ma ci stiamo muovendo per superare questo intoppo)     

Torniamo sulla questione "pesticidi"..  
anche grazie all'ottimo lavoro costruito dall' amico Michele Corti (università di Milano). 
PER LEGGERE L'ARTICOLO INTEGRALE CLICCARE QUI)
Di seguito ne pubblichiamo alcuni stralci:

"La vicenda atrazina ha insegnato che "morto un pesticida se ne fa un altro". Le multinazionali hanno peraltro tutto l'interesse, una volta scaduti i brevetti, a far uscire di scena i vecchi principi attivi per sostituirli con "nuovi". Questi ultimi sono spesso molto simili e la loro pericolosità non tarda ad essere evidenziata. Di norma, però, troppo tardi, quando gli ecosistemi acquatici e terrestri e l'uomo hanno già fatto le cavie. È il criterio stesso di gestione del rischio pesticidi che porta a un effetto fuorviante. Innanzitutto si deve dimostrare che quel determinato pesticida provoca secondo un ben determinato meccanismo danni dimostrabili con dati alla mano suffragati da test statistici. Per accumulare dati (sia di laboratorio che di studi di tossicologia ambientale che di epidemiologia medica) ci vuole tempo. La necessità di individuare il colpevole e di condannarlo in appello si scontra con la natura dei meccanismi biologici che fa si che esista un "effetto cocktail" legato all'effetto congiunto di più pesticidi e che i meccanismi di azione siano spesso molteplici. In uno studiodi Lucia Miligi dell' Unità Operativa di Epidemiologia ambientale e occupazionale, ISPO Istituto per lo studio e la Prevenzione Oncologica, Firenze (vai a vedere NE CONSIGLIAMO LA LETTURA http://www.usl3.toscana.it/Sezione.jsp?idSezione=2252) si mette poi in evidenza un altro aspetto fondamentale che limita la capacità di individuare i "colpevoli" in tempi rapidi (tale da evitare che mietano vittime):
"Uno dei punti cruciali degli studi epidemiologici su tumori e pesticidi rimane la definizione dell’esposizione, data la difficoltà a studiare situazioni in cui l’esposizione è molto complessa e conseguentemente a individuare associazioni con specifiche sostanze.
Per queste ragioni ogni approccio che eviti di considerare il problema pesticidi come un fatto unico è destinato ad essere poco efficace. Si devono mettere al bando tutti i pesticidi. Ovviamente con gradualità e partendo dalle situazioni più sensibili. Ma la prospettiva deve essere la generalizzazione del metodo "biologico" quale standard minimo.


In ogni caso non vi è dubbio che i pesticidi (o fitofarmaci come eufemisticamente si vuole chiamarli) siano nocivi per la salute umana e dell’ambiente: prestigiose Associazioni mediche come la American Medical Association raccomandano la riduzione dell’esposizione ai pesticidi e la ricerca di alternative più salutari. Esiste una letteratura medica molto esaustiva che indica come molti, fra i circa mille principi attivi di pesticidi, siano classificati come cancerogeni della classe 2 a e b della IARC (possibili o probabili cancerogeni), si comportino come interferenti endocrini producendo soprattutto danni al sistema riproduttivo maschile (oligospermia), alterino perfino lo sviluppo cerebrale, provochino il diabete, predisposizioni allergiche, malformazioni fetali etc.(dott. Cappelletti)




FELTRE CAPITALE DELLA BIODIVERSITA' SANA E SOSTENIBILE

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FELTRE CAPITALE DELLA BIODIVERSITA' SANA E SOSTENIBILE

Domenica 25 novembre si terrà a Feltre “chiamata a raccolto”
semino clandestino
Una giornata dedicata allo scambio sementi antiche (rispondendo all appello di Vandana Shiva contro i brevetti e a favore dei semi liberi), al biologico, alla biodiversità, alla tutela del paesaggio, della salute, dell'ambiente.. alla condividere conoscenze e pratiche.. a quell'agricoltura che viene chiamata “relazionale”
Per l'occasione arriveranno a Feltre realtà, gruppi, associazioni da diverse regioni italiane. Dalla Liguria giungerà la collezione delle patate storiche (280 varietà), dalla Valle d'Aosta ci porteranno una serie di cereali antichi adatti alle zone montane, che verranno affiancati da quelli tipici della dalla pianura veneta. Siamo certi che verranno molto apprezzati anche gli spazi espositivi di Civiltà Contadina, di Spiazzi verdi (venezia), Spazi in frutto (con le loro varietà antiche bellunesi) e quelli di realtà toscane, lombarde e trentine
Ai banchetti dedicati alle mostre ne verranno affiancati altri “informativi”.. di AM terranuova, ma anche di associazioni che si stanno impegnando ad informare sui gravi danni dell'agricoltura intensiva nella zona del prosecco e sul pericolo OGM
Il tutto sarà completato da laboratori, mostre fotografiche, proiezioni, dibattiti, distillazione di erbe aromatiche e da uno spazio curato dall'associazione Dolomiti bio.

Crediamo sia molto importante dare spazio e visibilità a tutte quelle realtà (locali e non) che credono in un coltivare e vivere sano, sostenibile, non energivoro, capace di tutelare e aumentare fertilità del suolo, la biodiversità. Che credono nell' importanza della conoscenza diretta tra chi produce e chi acquista, nel costruire consapevolezza e informazione (soprattutto sui danni della monocultura e dei pesticidi). Con chiarezza, serietà e senza ambiguità in primis sulle tecniche e i prodotti usati per la coltivazione e la conservazione
Il nostro territorio è particolarmente adatto a questa agricoltura che guarda al futuro, non tradendo le proprie radici Purtroppo pero' i tantissimi giovani che si stanno interessando e impegnando in questa direzione sono ignorati da una politica comunitaria, regionale e locale che privilegia, agevola e spesso finanzia con soldi pubblici la realizzazione di vigneti (di prosecco) o meleti che sappiamo bene che impatto hanno su territorio, ambiente, paesaggio e salute.

All'organizzazione di questa importante giornata stanno lavorando il gruppo coltivare condividendo (che esporrà la sempre più ampia mostra di sementi antiche bellunesi) i ragazzi della Skasera (che esporranno i frutti del loro orto comune) l'associazione Dolomiti bio (che raggruppa molte aziende biologiche bellunesi) e i Gas-BL.
La scelta di Feltre quale sede dell'iniziativa è legata anche al progetto dell'amministrazione di avviare un idea di “distretto del biologico”.. cosa che ci entusiasma non poco e che auspichiamo susciti sempre maggiori consensi

Ovviamente invitiamo tutti coloro che hanno a cuore questa nostra Terra e sentono proprie le nostre istanze, la nostra idea di agricoltura sana e sostenibile a partecipare sia alla giornata ma anche all'organizzazione partecipata della stessa (ben gradite idee, proposte, stimoli, critiche, energie...)

A tale scopo abbiamo già fissato un incontro che si terrà martedì 23 ottobre (dalle 20.30) presso la sede WWF sopra il centro giovani (via dolci a Farra di Feltre)

CONOSCERE.. INFORMARSI.. APPRENDERE..

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Il "conoscere".. l'informarsi.. l'apprendere son un qualcosa di molto importante anche quando si parla di agricoltura..di auto produzioni
Da sempre cerchiamo di costruire momenti di condivisione di conoscenze, esperienze, pratiche .. ma anche di promuovere dibattiti, convegni, corsi che riteniamo utili a tale scopo

Per questo motivo diamo spazio qui nel blog o ci stiamo impegnando a promuovere due interessanti e importanti eventi 

sabato 3 novembre si svolgerà a Feltre un incontro-dibattito al quale non possiamo mancare. Un momento di confronto e informazione che anticipa la "Antica fiera di San Matteo" (dove saremo rpesenti con la mostra delle sementi antiche bellunesi).. 

"qual è il ruolo dell'agricoltura nella tutela della salute e nella conservazione delle diversità naturali, culturali e del paesaggio di un territorio?
La filiera corta, l'autoproduzione, la gestione autonoma dei semi, i gruppi di acquisto solidali, la valorizzazione turistica e ristorativa delle produzioni locali, la realizzazione degli orti sociali, le certificazioni dei prodotti e dei servizi sono tappe praticabili verso l'individuazione di un biodistretto che sia sostenibile, di qualità e di benessere?
A queste e altre domande proverà a rispondere l'incontro-dibattito "Dall'agricoltura condivisa al biodistretto", organizzato in occasione dell'Antica Fiera di San Matteo, che avrà luogo sabato 3 novembre 2012, alle ore 16 nella Sala degli Stemmi del municipio di Feltre.
All'intervento di apertura del prof. Gianni Tamino, docente al Dipartimento di Biologia e ai corsi di specializzazione in Bioetica dell'Università di Padova, dal titolo "La biodiversità naturale ed agricola: un bene comune da difendere e conservare", seguirà un dibattito con i produttori, le associazioni e i cittadini coordinato da Luca Conte, agroecologo e insegnante alla Scuola esperienziale itinerante di agricoltura biologica
."


Un altro interessante momento di confronto e informazione è quello rappresentato da un "corso di formazione" che si svolgerà a Feltre e toccherà una serie di tematiche decisamente molto interessanti
  
Ovviamente a questi momenti di formazione e informazione continuaiamo ad affiancare situazioni in cui si privilegia lo scambio di esperienze e conoscenze in modo molto informale, a mo' di chiacchierata e "visita in campo" ..o attorno alla mostra delle sementi antiche E' importante che ci siano molti e variegati linguaggi, modi di espressione e condivisione  
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