MONITORIAMO I CAMPI DI MAIS ALLA RICERCA DEI FAMIGERATI OGM
A fine aprile il TAR del Lazio, respingendo un ricorso di un agricoltore friulano presentato contro il decreto
interministeriale che proibisce la semina di mais MON810 (modificato geneticamente) ha sancito il divieto di semine OGM in Italia. Una sentenza che è stata preceduta da mesi di forti mobilitazioni, azioni, iniziative.. da un forte dissenso verso i prodotti geneticamente modificati, avversati da oltre il 70% degli italianiUna sentenza che ci fa sicuramente piacere, ma che non ci tranquillizza affatto.
Sia perchè nel 2013, pur in presenza del decreto interministeriale, qualcuno ha seminato coltivato e raccolto mais OGM (provocando una contaminazione certificata dal Corpo forestale dello Stato), Ma anche perchè sono tante, troppe le voci di un tentativo in atto di “semine clandestine” di mais OGM.
Semine motivate in primis di una notevole ignoranza da parte di taluni agricoltori convinti che il mais OGM sia più produttivo ed eviti il rischio aflatossine, ma anche da una strategia di “contaminazione diffusa” che renderebbe impossibile la determinazione di zone OGM FREE
Molte le voci che si inseguono anche qui nel bellunese. Da qui la decisione di concretizzare un azione forte e decisa di monitoraggio ambientale
Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, oltre a proseguire nella campagna di informazione e sensibilizzazione “cibo sano per tutti – zero OGM” con volantinaggi, appuntamenti informativi e serate.. stiamo costruendo, assieme ad altri gruppi ed associazioni, un azione tesa ad individuare semina di mais OGM anche nella nostra zona
Il tutto si concretizzerà con il prelievo di almeno una decina di campioni di piante di mais che faremo analizzare per capire se qualcuno ha “barato”
Ovviamente se qualche campione si rivelasse geneticamente modificato segnaleremo il tutto agli organi preposti, affinchè si proceda alla bonifica e alla forte sanzione prevista
(La spesa prevista per ogni analisi è di circa 50 euro)
Con l'occasione lanciamo un forte appello a tutte quelle realtà, bellunesi, venete, nazionali affinchè costruiscano con noi o ci affianchino in questa iniziativa che riteniamo vitale per evitare una contaminazione che sarebbe irreversibile. Una contaminazione che minaccerebbe inesorabilmente il nostro patrimonio di biodiversità e tipicità, vero punto di forza per la nostra agricoltura di domani
Non possiamo non ricordare che la sentenza del TAR del Lazio, che ha ribadito il divieto di semine OGM in Italia. Afferma che:
“..Quando sussistono incertezze riguardo all’esistenza o alla portata di rischi per la salute delle persone possono essere adottate misure protettive senza dover attendere che siano esaurientemente dimostrate la realtà e la gravità di tali rischi”.
Un “principio di precauzione” che sarebbe molto bene che Sindaci, Amministratori, politici tenessero ben presente sia quando autorizzano (e finanziano ampiamente) impianti di viti e mele ad alto impatto ambientale o quando irrorano bordi strada, parchi e magari anche accessi di case private con diserbanti Sopratutto col famigeratoglyphosate di cui esiste una notevole documentazione che ne attesa la pericolosità