La campagna “ZERO OGM - Cibo sano per tutti” iniziata il 1 febbraio con una mobilitazione che ha coinvolto oltre centro comuni veneti e italiani, sta proseguendo e sta dando ottimi risultati. Decine di migliaia i volantini distribuiti, molte le serate informative organizzate e una evidente e netta opposizione da parte della stragrande maggioranza dei cittadini verso i famigerati Organismi Geneticamente Modificati
Ma la campagna non si limita ad informare e sensibilizzare cittadini, coltivatori e acquirenti, ma sta cercando di coinvolgere anche Sindaci ed Amministratori in questa azione a favore della biodiversità, del cibo sano, sicuro, locale e tradizionale, dell'ambiente e della salute. Siamo molto contenti che ben tre amministrazioni comunali bellunesi abbiano riposto al nostro appello. In primis il Comune di Calalzo di Cadore ma anche Ponte nelle Alpi e Feltre si sono dichiarati “comune anti transgenico e amico della biodiversità”
Un grazie a questi Sindaci e ai loro assessori(un plauso è stato loro rivolto anche dal Presidente Zaia che ha invitato altri Comini a seguire il loro esempio).
Speriamo anche noi che altri Sindaci facciano sentire la loro voce in una fase davvero cruciale. Un momento in cui dovremo scegliere tra due modelli non solo agricoli ma di stile di vita. Da un lato l'agricoltura tradizionale, basata sulla biodiversità, sulla sostenibilità, sulle coltivazioni tipiche e locali, spesso familiari, sulle filiere di fiducia e la tracciabilità, su produzioni legate e che identificano un territorio (quindi un coltivare legato al turismo). Dall'altro un modello che ha perso i connotati di agricoltura e si avvicina sempre piu' a una concezione industriale del coltivare, quindi monocultura intensiva, piena di concimi chimici, diserbanti, pesticidi, che “sfrutta la terra” (incurante della fertilità del suolo e dell'impatto ambientale). Mai nessuna rotazione e unico obiettivo “il massimo profitto e la massima resa” (incuranti di salubrità, sostenibilità e tipicità) Un coltivare non più tipico ma globalizzato, uguale in tutto il mondo
Noi, ma anche la stragrande maggioranza delle aziende agricole, chi acquista e chi ha a cuore la propria terra e la propria salute ha già scelto e dice un secco NO alle coltivazioni OGM.
Purtroppo la politica, chi ci governa (soprattutto i tecnocrati europei) vorrebbe imporci gli Ogm con il rischio che contaminino le nostre coltivazioni tipiche e in breve tempo si perda un enorme patrimonio di biodiversità.
Una delle prossime azioni del coordinamento sarà quella di incontrare l' assessore all'agricoltura della Regione Veneto per chiedere uno stop immediato alle semine OGM e che il Veneto segua l'esempio della Valle D'Aosta dichiarandosi “regione libera da OGM” Chiederemo inoltre di assicurare il diritto d’informazione dei cittadini con tracciabilità totale degli alimenti ed indicazioni di eventuale presenza OGM, anche e soprattutto nei prodotti di derivazione animale. Ma anche di creare e favorire filiere con percorsi sicuri NO OGM utilizzando anche finanziamenti PSR;
Continueremo a chiedere di dichiarazione, una presa di posizione e un sostegno anche a esponenti politici e partiti che finora, seppur contattate non ci hanno risposto (Pd, Lega F.i. Ecc..)
Ovviamente la questione OGM non è solo una questione agricola, anzi coloro che ci chiedono maggiormente “cosa posso fare” sono acquirenti e consumatori. E' per questo che stiamo organizzando un progetto di identificazione di una serie di filiere e prodotti sicuramente OGM free, coinvolgendo o chiedendo alle grosse catene di distribuzione di fare una scelta e prendere una posizione al riguardo
Con l'occasione lanciamo anche un appello a tutte quelle persona, associazioni, gruppi e realtà che vogliono aiutarci in questa campagna di contattarci e collaborare con noi per costruire assieme un presente e un domani privo di OGM e ricco di biodiversità, di sementi riproducibili e scambiabili, di relazioni e condivisione. In cui nulla venga imposto dall'alto, per il solo interesse di poche multinazionali.
Di seguito il video dell'incurzione alla Fiera Agricola di Verona.. al convegno organizzato dalla Monsanto (dedicato alla sostenibilità del diserbante Roundup ?????)
..da notare come la responsabile della Monsanto ammette l'illegalità delle semine OGM in Italia