“Cosa posso darti in cambio?”
Anche ieri la giornata a Bassano con “frequenze sostenibili”, ha portato tanta gente incuriosita dalla varietà di colori, che la mostra itinerante offre.
40 e oltre varietà di fagioli, non ho ancora capito quante varietà di grano ed altrettante di mais.. ovvio che si parla di biodiversità, quella che non siamo certo abituati a vedere sugli scaffali.
Anche al supermercato ci stanno abituando all'omologazione: omologati i semi è facile abituare anche la gente a questa malsana idea; ma l'Uomo, come essere senziente, quando capirà che è Divino e come tale non ha bisogno di assoggettarsi al volere del Re che ormai è “nudo”?
E lo hanno dimostrato le tante anime ieri che alla richiesta “vendete semi?” la risposta è stata negativa “noi i semi non li vendiamo, ma li scambiamo o li doniamo a chi vuole diventare un custode” “scambiare? ma io non ho semi da dare!” “allora porta quello che hai” “allora ti porto in cambio dei soldi” “no, i soldi non sono il mezzo di scambio, pensa a qualcos'altro”.
Allora adesso vi racconto di una Principessa che per avere dei semi, ha tirato fuori una manciata di soldini di rame.. I soldi non sono proprio il mezzo, per lo scambio ci vuole altro... Torna dopo 2 minuti con in mano un pezzo di zucca “ecco questo è uno scambio!”
“guarda (mi dice) che questa zucca buona ha anche dei bellissimi semi, che potrai tenerti”
“certo, li terrò e questa zucca la chiamerò la zucca delle Principesse, poco importa se ha un altro nome se normalmente è chiamata con un nome diverso. Da ieri quella zucca che porta con se dei semi “veri” e che è stata scambiata da una bambina di 7-8 anni in cambio di diverse varietà di fiori, avrà il nome che più si addice ad una bambina: Principessa..
La cosa si fa interessante quando, capito il meccanismo dello scambio (che deve esserle piaciuto particolarmente), chiama alcune amiche e dice loro che in cambio di frutti , avremmo regalato loro dei semi. Le Principesse arrivano con le manine cariche di melograni, frutto dal gusto Divino (solo la natura può donarci gusti cosi sublimi), pronte a ricevere in cambio alcuni semi di fiori.
Un genitore attento chiede “ma dove li seminerai?”
“so io dove perchè ho un posto segreto”.
Ai bambini dobbiamo solo dare delle indicazioni, loro sanno già come e cosa fare; se pensiamo che fare i genitori sia insegnare ai bambini, allora non sappiamo che un bambino è come gli Dei ai quali non ci si rivolge con insegnamenti ma con domande: se chiedi ad un bambino “hai un posto dove piantare questo seme? Il bambino spesso ti risponde “sii, ho proprio un bel posto”. Spesso chiedendo ad un adulto “hai posto per seminare questo seme?” la risposta è “no, non ho più posto”.
Cosa cambia dalla visione di un bambino alla visione di un adulto? Perchè un bambino ha “proprio un bel posto” dove mettere un seme, ed un adulto “non ho posto” ?
Semplicemente perchè i nostri Dei non hanno ancora sviluppato la forma definita di spazio, per loro non ci sono confini, per loro è sempre semplice fare le cose, per loro è bello fare le cose.. giustamente non a caso sono gli Dei.
Tutto per loro è bello e gioioso, giocoso e semplicemente bello, per noi che abbiamo i paletti in testa (non devi fare, non devi dire, non puoi..) la cosa è molto più complicata e quindi qualche volta se risvegliassimo il Bambino che è in noi, ci accorgeremo di com'è straordinaria la vita, di quanto è semplice gioire.
E quando è un bambino che ti dona qualcosa, allora si che sono certa che non è “solo un Bambino” ma un essere superiore arrivato dal cielo, ad insegnarci come amare ad insegnarci come gioire: ad un bambino non devi insegnare ad essere felice perchè lo è già.
Gli adulti fanno dei corsi per essere felici.. Allora tornando ai semi è vero che i semi non sono dei governi... i semi non sono neppure delle multinazionali sementiere.. i semi non sono neppure dei contadini..
I semi sono dei bambini.
Aspettiamo allora tanti bambini il 24 novembre a Feltre per l'appuntamento autunnale di “Chiamata a raccolto” e dite loro che per l'occasione possono portare anche i genitori.