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domenica 23 giugno a Col dei BOf !!!

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Domenica 23 giugno vi aspettiamo a Col dei Bof. Un piccolo borgo sito in Valle di Seren, nel cuore del Grappa..
 Una giornata, organizzata in collaborazione con la Fondazione Valle di Seren, che dedicheremo alla realizzazione di un “orto” in cui non troveranno posto solo tantissime varietà di leguminose, cereali,orticole antiche e locali..ma che sarà anche luogo di convivialità, di incontro, di dialogo e condivisione Non solo tecniche di coltivazione sane e sostenibili, rispettose di biodiversità, salubrità, ambiente e territorio..ma anche spazio di sperimentazione..di creazione.. di confronto.

Un luogo che non sarà un semplice “campo di produzione” ma che incarnerà l'essenza del “fare assieme”, che è laboratorio di sperimentazione rurale, agricola ma anche umana e sociale. Attraversato da tantissime persone..incubatoio di idee e progetti esportabili in ogni altro pezzo di Valle (e non solo)
Un luogo che incarnerà non solo l'essenza del pensiero e degli scritti del famoso teologo Leonardo Boff (la cui famiglia è partita proprio da quel borgo) ma anche lo spirito dell'agricoltura relazionale.

Molte le realtà che hanno già dato la loro disponibilità a collaborare, dalla ragazze dall'associazione Spazzi in frutto (che metteranno a disposizione le loro conoscenze in ambito di recupero di varietà antiche di piante da frutto locali ma anche le loro capacità di organizzazione e gestione di spazi e creazione di orto-parco-giardino) ..alla consulta giovanile Diciamo la nostra.

La giornata di domenica 23 giugno inizierà con una passeggiata comune che prenderà avvio alle ore 9 (circa) da Pian della Chiesa (Seren del Grappa) e che, tra erbe, alberi e scorci del Grappa raggiungerà Col dei Bof in circa 30-40 minuti (la passeggiata si ripeterà nel pomeriggio)

A Col dei Bof inizieremo a realizzare un orto usando la tecnica del “letto caldo” della lasagna” e delle consociazioni
Prevista anche la posa in opera di varietà antiche di melo in consociazione e la progettazione dell'intera area (dentro e fuori dai recinti)

Non mancheranno letture per lo più inerenti Leonardo Boff
(di seguito un suo recente scritto che ci ha dato svariati spunti di riflessione)

Ovviamente lo spazio è aperto a tutti..a ogni idea.. proposta.. suggerimento e pronto a ospitare istallazioni e realizzazioni

E' anche possibile pranzare presso la trattoria “al Pian de la Cesa” prenotanto ai n 0439394814 e 3288175845

Vi ASPETTIAMO !!!! 

Bilancio annuale della microrealtà: germogli nel deserto
Leonardo Boff (traduzione di Antonio Lupo)

Da Santo Agostino (“in ogni uomo c'è insieme un Adamo e un Cristo), passando per Abelardo (“sic et non”), per Hegel e Marx e arrivando a Leandro Konder, sappiamo che la realtà è dialettica.
Vale a dire che é contradditoria perchè gli opposti non si annullano, ma si intendono e convivono permanentemente generando dinamismo nella storia. Questo non è un difetto di costruzione, ma il segno distintivo della realtà. Nessuno lo ha espresso meglio del poverello di Assisi quando pregava : ”dove c'è odio che io porti amore, dove ci sono tenebre che io porti la luce, dove ci sono errori che io porti la verità...” Non si tratta di negare o annullare uno dei poli, ma di optare per uno, quello luminoso, e rinforzarlo al punto di impedire che l'altro negativo sia così distruttivo.
Perchè questa riflessione? Significa che il male non è mai così male da impedire la presenza del bene, e che il bene non è mai così bene da prosciugare la forza del male.
Dobbiamo imparare a trattare con queste contraddizioni.
In un precedente articolo tentai un bilancio della macrorealtà, bilancio negativo; attualmente stiamo andando di male in peggio. Ma dialetticamente c'è un lato positivo che è importante rilevare.
Un bilancio delle microrealtà ci rivela che stiamo assistendo, speranzosi, allo sbocciare di fiori nel deserto. E questo sta accadendo in tutto il pianeta.
Basta frequentare i Forum Sociali Mondiali e le basi popolari di molte parti del mondo per notare che una nuova vita sta esplodendo tra le vittime del sistema e perfino nelle imprese e nei dirigenti che stanno abbandonando il vecchio paradigma e si mettono a costruire una Arca de Noé salvatrice.
Annotiamo alcuni punti del cambiamento che potranno salvaguardare la vitalità della Terra e garantire la nostra civilizzazione.
Il primo è il superamento della dittatura della ragione strumentale analitica, principale responsabile della devastazione della natura, mediante l'incorporazione dell'intelligenza emozionale o cordiale, che ci porta a coinvolgerci con il destino della vita e della Terra, curando, amando e cercando il ben-vivere.
Il secondo è il rafforzamento mondiale dell'economia solidale globale, dell'agroecologia, dell'agri-coltura biologica, della bio-economia e dell'eco-sviluppo, alternative alla crescita materiale misurata dal PIL.
Il terzo è l'ecosocialismo democratico che propone una nuova forma di produzione con la natura e non contro di essa e un necessario governo globale.
Il quarto è il bioregionalismo che si presenta come alternativa alla globalizzazione omogenizzatrice, valorizzando i prodotti e servizi di ogni regione, con la sua popolazione e cultura.
Il quinto è il ben vivere dei popoli indigeni andini, che suppone la costruzione dell'equilibrio tra esseri umani e con la natura a base di una democrazia comunitaria e nel rispetto dei diritti della natura e della Madre Terra o l'Indice di Felicità Lorda del governo del Bhutan .
Il sesto è la sobrietà condivisa o la semplicità volontaria che rafforzano la sovranità alimentare di tutti, la giusta misura e l'autocontrollo del desiderio ossessivo di consumare.
Il settimo è il visibile protagonismo delle donne e delle popolazioni indigene che hanno una nuova benevolenza verso la natura e modi più solidali di produzione e consumo.
L'ottavo è l'accettazione lenta ma crescente delle categorie della cura come precondizione per realizzare una reale sostenibilità. Questa si sta slegando dalla categoria sviluppo ed è vista come la logica della rete della vita, che garantisce le interdipendenze di tutti con tutti, assicurando la vita sulla Terra.
Il nono è la penetrazione dell'etica della responsabilità universale, perché siamo tutti responsabili per il nostro destino comune e della Madre Terra.
Il decimo è la redenzione della dimensione spirituale, al di là di religioni, che ci permette di sentirsi parte del tutto, percepire l'Energia universale che tutto penetra e sostenta e ci rende chi si prende cura e custodisce la sacra eredità ricevuta dall'universo e da Dio.
Tutte queste iniziative sono più che sementi. Sono già germogli che dimostrano la possibile fioritura di una Terra nuova con una Umanità che sta imparando a responsabilizzarsi, a curare e a amare, il che assicura la sostenibilità del nostro piccolo Pianeta.
Vedi L.Boff e M.Hathaway OTao da Libertação: explorando a ecologia da transformação (Vozes 2012)
 

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